Ci riceve nel suo ufficio che guarda la città di Ravenna e la parte terminale del suo porto canale, uno dei più grandi e importanti d’Europa. Daniele Rossi, giurista prestato alla finanza, dopo una lunga esperienza come Cfo e Ad nel gruppo Eni e in altre multinazionali dell’off shore, è stato chiamato, a dicembre 2016, a capo dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centro-settentrionale, con il compito di far tornare a crescere il peso in città dell’economia portuale: e in soli nove mesi dalla sua nomina, a settembre 2017 ha presentato quello che tutti chiamano il “progettone” dell’Hub portuale che, già approvato dal Cipe a febbraio di quest’anno, convoglierà sulla città grandi finanziamenti europei e investimenti per accrescere la capacità ricettiva del porto industriale. E della nautica da diporto cosa ci dice? “Che è già una realtà molto forte per la città: poco meno di 3000 posti barca, più della metà dell’intera regione Emilia-Romagna; circa 100 aziende, tra grandi e meno che offrono servizi alla nautica e danno lavoro a oltre 1.500 persone. Nel suo aggregato, sono numeri da grande industria”. Ma quali sono le possibilità di sviluppo? “A me piace essere cauto. La nautica è un comparto molto influenzato dalle congiunture economiche: attualmente è in ripresa. La parte alta del mercato, quella dei super yacht, è consolidata e le statistiche prevedono una crescita a due cifre nei prossimi 10 anni. La fascia media si sta riprendendo, ma c’è ancora cautela anche se i numeri sono positivi.
Ora Ravenna deve prendersi il suo posto nel mercato”. Che cosa intende? “Il mondo deve sapere che Ravenna ha una forte cultura nautica che parte da molto lontano: era la Classis Ravennatis dell’Impero romano, cioè da qui partiva la flotta, militare e commerciale, che toccava i porti orientali del Mediterraneo. E qui, ancora oggi, il sistema portuale è in grado di accogliere la flotta dei diportisti, che d’estate vogliono visitare le belle coste orientali e ritornano in un porto sicuro che custodisce le barche tra autunno e primavera”.
Perché, dall’altra parte non sono sicuri? “Suppongo di sì. Ma Ravenna, oltre alla sicurezza, dà anche un diffuso sistema di assistenza alla nautica, per barche di tutte le dimensioni. Una grande “mamma” della nautica. Ecco, proprio come la casa materna: qui le barche sono al sicuro, hanno chi si prende cura di loro con competenza e gli armatori se le possono godere anche tra autunno e primavera. Oltretutto, Ravenna è molto facile da raggiungere, sia dal nord sia dall’est Europa e oggi anche dalla Cina. Grazie alla vicinanza con Bologna, che è uno degli hub portuali più importanti d’Europa”.
Intende dire che il sistema logistico è favorevole… “Verifichi lei stesso: abbiamo calcolato che un armatore, per esempio da Francoforte usando solo i mezzi pubblici, in meno di 4 ore è sulla sua barca. Volo diretto su Bologna; 7 minuti con il people mover per raggiungere la stazione; 20 treni per Ravenna nella fascia dalle 10 alle 22 ( ogni mezz’ora); autobus per Marina di Ravenna.
Per non parlare di chi si muove da Milano: con l’alta velocità, dalla stazione centrale alla barca, sempre solo con mezzi pubblici, poco più di 2 ore”. Praticamente un paradiso della nautica. “Beh, ora non esageriamo. Ma certo un’offerta molto interessante”. E con i prezzi come siamo messi? “Questa è una materia che riguarda i singoli concessionari che gestiscono gli approdi.
Da quello che sappiamo, sono competitivi rispetto a quelli di altre regioni o di altre città e sembra anche rispetto a quelli croati”. Questo per chi vuol navigare. E per chi vuol scoprire la terraferma?
“Oltre alla magnifica offerta museale e ricettiva della città, che lusinga anche le mogli degli armatori, consideri che da qui, le coste croate e le belle Isole Incoronate sono a meno di 80 miglia: una piacevole navigazione, sia a motore sia a vela. Mentre, come le dicevo, da autunno a primavera si può navigare lungo costa”. Ma perché si dice che Ravenna è il porto più sicuro dell’Adriatico?
“È uno dei più sicuri; noi abbiamo le dighe foranee che si estendono per circa 1,5 miglia: una volta dentro, qualunque mare ci sia fuori la barca è al sicuro”. Praticamente tutto perfetto. “Magari! C’è sempre spazio per far meglio. Il primo punto, come le dicevo, è quello di raccontare al mondo questa offerta: ma andrà fatto in modo aggregato. Si deve unire l’individualità dei singoli imprenditori e so che ci sono già progetti per far questo.
Un obiettivo per il futuro? Tanti, ma a parte questo una forte attenzione per fare in modo che il sistema della nautica da diporto di Ravenna diventi molto più conosciuta sui mercati internazionali di quanto non lo sia oggi”. Ma lei è un diportista? “Io vado a vela sulle barche degli amici: sono affascinato dal mare e mi piace stare con chi lo ama e lo rispetta. C’è molto da imparare dalla gente di mare”.
Intervista realizzata da Luca Scarabelli per mareonline.it
pubblicato il 10 Dicembre 2018 da admin | in Marina in Italia | tag: Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centro-settentrionale, Daniele Rossi, hub portuale di Ravenna, migliori porti turistici d'Italia, porti turistici più sicuri d'Italia | commenti: 0