“Non è possibile che un Paese che ha 7.456 chilometri di costa, una tradizione marinara antica e centinaia di migliaia di imprese di eccellente valore, non faccia del mare la sua primaria risorsa di sviluppo. Chiediamo al prossimo governo una maggiore attenzione all’economia del mare e alle sue specifiche esigenze e un ministero dedicato. Abbiamo già perso troppo tempo. La situazione odierna ci impone scelte chiare e decise rispetto alla direzione da dare alla nostra economia. Dobbiamo restituire all’Italia quella posizione di leadership nel Mediterraneo che le è appartenuta nella storia e che ancora deve appartenerle.E per farlo è necessario iniziare a considerare l’economia del mare nella sua interezza, con nautica, trasporti, logistica integrata, pesca, portualità, turismo, produzioni tipiche, formazione, cultura, soggetti pubblici e privati, che concorrono tutti insieme a definire un cluster ancora poco valorizzato.
Solo così potremo mettere in risalto il valore reale di una economia essenziale per lo sviluppo del nostro Paese”. Ad affermarlo, intervenendo sul palco del 2° Forum nazionale sull’economia del mare organizzato dallo Yacht Med Festival intitolato “Nuove politiche di sviluppo: proposte al Governo”, è stato il presidente del Comitato filiera nautica di Unioncamere e presidente della Camera di commercio di Latina, Vincenzo Zottola che ha scelto la “rotta” più diretta per rivolgersi al nuovo governo che, fra pochissimo, si metterà al timone del Paese.
Parole chiare, inequivocabili (anche per una classe politica che ha dimostrato, in passato, non poca incompetenza in materia di economia del mare) quelle pronunciate da Vincenzo Zottola che ha ribadito come “l’economia del mare deve rappresentare il centro delle politiche di sviluppo del nostro Paese, per restituire all’Italia quella leadership nel sistema Euro-Mediterraneo che ha già assunto nel corso della sua storia e che ancora deve appartenerle. E perché questo accada è necessario iniziare a considerare l’economia del mare nella sua interezza, con nautica, trasporti, logistica integrata, pesca, portualità, turismo, produzioni tipiche, formazione, cultura, soggetti pubblici e privati, che concorrono tutti insieme a definire un cluster ancora poco valorizzato. Solo così potremo mettere in risalto il valore reale di una economia essenziale per lo sviluppo del nostro Paese”E se il presidente del Comitato filiera nautica di Unioncamere, dopo aver ammesso che “c’è ancora molta strada da fare affinché le nostre istituzioni diano a questo settore un ruolo centrale all’interno dei programmi strategici di sviluppo”, ha offerto tutto il supporto concreto di Unioncamere, di Assonautica e del sistema delle Camere di commercio e delle principali associazioni di settore per sostenere il governo in questo processo, avviando un percorso finalizzato a evidenziare il reale valore dell’economia del mare, c’è chi, davanti alla platea del Forum ha già segnato le rotte da seguire.
Come il comandante della Capitaneria di porto di Gaeta, Francesco Tomas, secondo il quale “per fa ripartire riguarda l’economia del mare non si potrà prescindere da quattro punti fondamentali: formazione e Investimenti nelle infrastrutture, sostenibilità ambientale e sicurezza, meno burocrazia, sviluppo tecnologico”.
Testo realizzato da baskerville srl per mareonline
pubblicato il 24 Aprile 2013 da admin | in Eventi in Italia | tag: 2° Forum nazionale sull'economia del mare, Assonautica, Camera di commercio di Latina, Capitaneria di porto di Gaeta, Francesco Tomas, ministero del Mare, Vincenzo Zottola, Yacht Med Festival, Ymf di Gaeta 2013 | commenti: 2
Il ministero del Mare? Per un Paese con migliaia di chilometri di coste è la scoperta dell’acqua calda, ma i nostri politicanti da strapazzo non sanno neanche far bollire l’acqua… Hanno fatto ministeri assurdi, come quello per gli Italiani all’Estero, e non gli è mai venuto in mente che un tempo avevamo le repubbliche marinare…. Stendiamo un velo pietoso. Comunque chi l’ha chiesto ha fatto benissimo…
Dobbiamo tagliarli i ministeri, i politici, i parassiti statali, non aggiungerne!!!!!!!!