È la regata in solitaria più dura del panorama velico mondiale: è la Ostar, talmente dura che si svolge ogni quattro anni, probabilmente per permettere ai partecipanti di ricaricare le pile dopo le 2850 miglia marine passate in mezzo all’Atlantico contro vento, contro mare, contro corrente e a temperature polari intorno ai 5 gradi. E stiamo parlando sia dell’aria sia dell’acqua. Dopo una giornata dedicata alle cerimonie e agli onori tributati al mitico Gipsy Moth, la barca con cui il 65enne Sir Francis Chichester intraprese con successo il Giro del Mondo in solitario della vela giusto cinquant’anni fa, lunedì 29 maggio è arrivato il momento del via. Fra i partenti anche Andrea Mura, vincitore dell’ultima edizione dopo circa 20 giorni di navigazione terribile. Andrea aveva giurato di non partecipare mai più per le infernali condizioni meteo marine, ma il richiamo del mare è stato evidentemente troppo forte. Il suo Vento di Sardegna ha subito numerose modifiche, a partire dalle vele, realizzate una nuova fibra di Dynema ancora più leggera e performante, per passare ai timoni, rettificati da Lamborghini con un nuovo profilo alare, e alla super cappotta in acciaio e strataglass contro le gelide burrasche oceaniche. Alla massacrante impresa nautica, perché questo è la Ostar, parteciperà anche Michele Zambelli a bordo del Class 9.50 Illumia 12. Si tratta di un’esperienza nuova per il velista romagnolo, che ha passato l’inverno fra Forlì e Cagliari per preparare la sua imbarcazione alle condizioni terribili dell’Atlantico e allenarsi per le settimane in solitaria che lo aspettano. Adesso non resta che navigare.
pubblicato il 29 Maggio 2017 da admin | in Regate nel mondo | tag: Illumia 12, italiani alla Ostar, regate in solitaria, regate oceaniche, regate più dure del mondo, Vento di Sardegna | commenti: 0