Titolo
Manoscritto 22 – Paesaggi Mediterranei
Autore
Maria Perla de Fazi e Luigi Anelli
Casa editrice
Perché Edizioni Lega Navale Italiana
Prezzo
€ 35,00
Acquistabile on line
www.ilmare.com
Perché leggerlo/ perché regalarlo
E’ il risultato di una ricerca che mette in rilievo alcuni particolari di un viaggio che parte dalla Baia di Valona per proseguire fino ad Algeri, con il corredo di vedute di città e paesaggi
Consigliato a chi
Naviga nel Mediterraneo alla ricerca di nuovi e vecchi paesaggi
Minirecensione
Questo particolare libro è stato “prodotto” dalla sezione della Lega Navale Italiana di San Benedetto in occasione della loro Assemblea Generale. Il coordinatore è Luigi Anelli, un cultore di cose di mare, l’autrice invece è Maria Perla De Fazi insegnante di lettere, entrambi sambenedettesi. Il titolo, Manoscritto 22, paesaggi mediterranei si riferisce a una prezioso manoscritto denominato “codice 22” e al reperto iconografico databile alla metà del XVII secolo, conservato alla sezione codici manoscritti della Biblioteca civica R. Spezioli di Fermo, nel quale, casualmente si è imbattuta l’autrice. Si tratta di una raccolta di carte dove sono riportate immagini di insediamenti costieri, con rappresentazioni spesso suggestive degli abitati, fanno da contorno anche riproduzioni di barche di quell’epoca. Le 43 carte tracciano un percorso preciso che inizia in Albania con una veduta della città di Valona e della omonima fortezza ottomana conquistata dal Sultano Mehmed I nel 1417 e rimasta sotto il regno turco fini al 1912. La navigazione termina con la piccola città di Cherchel e con Capo Matifou, l’ultima punta della costa algerina prima della città fortificata di Algeri.
Le carte riportano solo alcune città e porti mete di approdo per una navigazione di cabotaggio per un rapido ricovero in caso di bisogno. È un tragitto ben noto ai naviganti dell’epoca: avventurieri, mercanti, crociati, corsari, migranti con culture e religioni diverse. Le carte riportano numerosi porti con simboli di ancoraggio, alcune piccole croci probabilmente per indicare secche o piccoli scogli, ma nessun reticolo di rombi, che in assenza di coordinate dava le direzioni dei venti e quindi delle rotte. L’autore delle carte è anonimo e qualunque fossero le sue finalità, ha lasciato un’opera di grande valore artistico e culturale.
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sfuggito all’apocalisse in AtlanticoAnch'io c'ero su quella nave con i miei genitori, avevo 3 anni. Ho ancora le foto