Indirizzo: via Luigi Serio, 8, Vico Equense
Distanza dal porto: 3 chilometri
Telefono: 081 8015757
E-mail: info@hotelcapolagala.com
Sito Web: www.hotelcapolagala.com
Chiusura settimanale: lunedì
Chiusura per ferie: dal 20 ottobre al 20 aprile
Costo medio: 90 a persona
Carte di credito: AX, VISA, MC, Bancomat
Posti a sedere: 90
Perchè sceglierlo
Perché assaggiare i sapori più profondi della cucina napoletana, premiati da una stella Michelin sulle ultime 3 guide, ammirando il Golfo di Napoli e il Vesuvio da una meravigliosa terrazza incastonata nella scogliera, ha un sapore unico al mondo. Ma anche per premiare la scelta, fatta dai titolari e dallo chef, di servire alla clientela solo prodotti a chilometri zero, frutto del mare e della terra circostante (dalle erbe aromatiche del giardino del Capo La Gala ai pesci e ai molluschi scelti personalmente sui banchi dei pescatori locali, dall’olio dop di Montechiato ai profumatissimi agrumi della costiera…), contribuendo così a tutelare un ambiente naturale di rara bellezza. Prodotti di stagione che lo chef, Danilo Di Vuolo, propone rivisitando, in chiave moderna, ricette che affondano le loro radici addirittura nei secoli. Con un occhio di riguardo ai clienti più piccoli e agli ospiti con intolleranze alimentari.
Curiosità
Lo staff di cucina è giovanissimo (lo stesso chef Danilo Di Vuolo ha soli 33 anni) ma possiede tutta l’esperienza degli chef più… navigati.
La ricetta dello chef: Candele spezzate con ragout di pesce da zuppa
Ingredienti per 4 persone:
20 grammi di candele di Gragnano; 500 grammi di pesce da zuppa misto (coccio, scorfano, tracina, cernia ecc); 1 costa di sedano; 1 carota; mezza cipolla; 200 grammi di pomodorini del piennolo; pepe in grani; qualche foglia di alloro, aglio e prezzemolo.
Preparazione:
sfilettare i pesci e conservare tutti i filetti, procedere alla preparazione di un ragout facendo rosolare tutti gli odori con un filo di olio di oliva extra vergine e aggiungendo, quando saranno ben dorati, le lische precedentemente pulite e messe a bagno in acqua fredda per circa un’ora. Continuare la cottura per circa dieci minuti e quando le lische saranno ben dorate sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco e aggiungere circa un litro di acqua fredda e i pomodorini; continuare la cottura fino a quando il sugo non risulti sciropposo, quindi passare la salsa in un colino a maglia fine. Preparare un soffritto con aglio e un filo di olio di oliva, quindi aggiungere i filetti di pesce tagliati a bocconcini, far rosolare e insaporire con qualche mestolo di salsa ottenuta con le lische, aggiungere la pasta precedentemente cotta in acqua e sale e continuare la cottura per qualche altro minuto. Mantecare la pasta con un filo di olio di oliva extra vergine, regolare di sale e pepe e disporre nel piatto guarnendo con qualche erba aromatica.
La cantina
Sono oltre mille le etichette che, ovviamente, propongono i migliori frutti della tradizione vitivinicola campana, come come il Falerno e il Greco, l’Aglianico, il Fiano, il Greco, la Falanghina, il Per’ e palummo, l’Asprinio, la Biancolella, la Coda di volpe, la Forastera.
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