“Je suis Onorato”. Ha deciso di utilizzare uno slogan di grandissimo impatto il presidente nazionale di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggé dire la sua nel caso “scoppiato” fra l’armatore di Moby e Tirrenia, Vincenzo Onorato, e Confitarma, la principale associazione dell’imprenditoria marittima presieduta da un altro armatore, Emanuele Grimaldi, “accusata” dallo stesso Onorato di fare pressioni sul Governo perchè vengano estesi i benefici fiscali italiani a tutte le bandiere comunitarie, anche a quelle che imbarcano marittimi extracomunitari. “Onde evitare dubbi, meglio precisare subito una cosa: chi è al timone dell’Italia deve trovare una rotta che difenda i posti di lavoro per gli italiani.”, ha tuonato Paolo Uggè in un articolo che pubblicato su Il Giornale.
pubblicato il 26 Gennaio 2016 da admin | in Traghetti In Italia | commenti: 4
Dovremmo schierarci tutti con Onorato e con chiunque stia cercando di combattere quale imprese che pur di guadagnare assumono a quattro soldi gente che non ha la più pallida idea del lavoro che andrà a fare.
Je suis Onorato che ci sia qualcuno che difende i posti di lavoro italiani e, soprattutto, combatta dei “pirati” che intascano il bottino (incentivi statali) per poi fare i negrieri con personale extracomuniotario… Scusate, la procura non indaga?
Un signore, che fa l’armatore, non molto tempo fa ha parlato di “schiavi a bordo dei traghetti”. Un’affermazione del genere in un Paese normale avrebbe dovuto portare a qualche controllo…. Qualcuno ha chiesto all’armatore, che di nome fa Vincenzo e di cognome Onorato, di portare prove a supporto delle sue pesantissime accuse? Perchè. in un Paese normale, si fa così per capire se lui ha fatto affermazioni fuoriluogo, di cui si assumerà le responsabilità, o se invece ha ragione. E allora qualcuno dovrebbe alga sui traghetti a vedere se ci sono “schiavi”, fare due chiacchiere con il comandante,il proprietario della flotta…
Je suis également Onorato….