L’auto volante potrebbe arrivare nel 2016, costruita da un’azienda americana pronta a commercializzarla a un prezzo di circa 200mila euro. L’auto galleggiante, invece, corre e naviga da oltre un secolo. I primi prototipi, infatti, arrivarono all’inizio del 1900 e culminarono nella realizzazione delle auto anfibie utilizzate dall’esercito tedesco per provare a sottomettere l’Europa. La benzina che ha alimentato il progresso tecnologico, d’altra parte, è spesso stata la guerra. Le Volkswagen Typ 166 Schwimmwagen utilizzate dalla fanteria germanica sono state prodotte in circa 15mila esemplari e sono ancora apprezzate dai collezionisti, ma sono rimaste un tentativo isolato. Isolato, ma nel vero senso della parola, è anche il tentativo di Mait Nilson, ingegnere estone di 44 anni che ha modificato una Toyota Land Cruiser rendendola in grado di navigare. Amphibear, così si chiama questo strano mezzo, è dotato di due scafi in grado di ruotare e di essere fissati sopra il tetto della macchina quando si vuole andare su strada. Per navigare basta farli scendere al di sotto delle ruote.
A bordo di questo mezzo anfibio, a metà fra un catamarano e un fuoristrada, il coraggioso estone sta cercando di effettuare il giro del mondo e attualmente si trova in mezzo all’Oceano Atlantico. Per conoscere in ogni momento la posizone di Amphibear è sufficiente collegarsi al link: http://www.amphibear.com/p/map.html#.UnZ7NlOwX64. La strana sfida di Nilson è l’ultima di una serie di sperimentazioni più o meno riuscite di creare mezzi in grado di muoversi su terra e in acqua. Le Volkswagen Typ 166 Schwimmwagen, con tutte le tragiche implicazione legate al loro utilizzo, avevano probabilmente fatto passare ai più la voglia di utilizzare un mezzo anfibio. Per vedere qualche nuovo tentativo si sono dovuti attendere gli Anni 60, quando è nata l’Amphicar, un mezzo dotato di un motore di 4 cilindri di 43 cavalli: in acqua poteva raggiungere la velocità di 7 nodi, mentre su strada andava a 70 miglia orarie. Ne sono state costruite quasi 4mila, due delle quali sono state usate per completare, in circa 7 ore, la traversata della Manica.
Nel 1985 è arrivato l’Amphi Ranger, un mezzo anfibio mosso da un V6 di derivazione Ford. Aveva 145 cavalli e poteva volare sull’acqua a 15 chilometri orari. La produzione non ha superato i 100 esemplari, ma la Amphi Ranger è balzata agli onori della cronaca dopo il suo sbarco sull’isola di Budelli, in Sardegna, dove, guidata da un imprenditore tessile milanese, ha slalomeggiato fra gli scandalizzati bagnanti della Spiaggia rosa.
Il successo commerciale non è arrivato nemmeno per l’Aquada, prodotta dalla neozelandese Gibbs. Motore Bmw da 4 litri, 160 chilometri orari in strada e 26 nodi in mare, ha battuto il record di categoria della traversata della Manica con un tempo di 4 ore e 50 minuti ma aveva un piccolo difetto. Costava 150mila euro, un po’ troppo per attrarre il grande pubblico. Il braccio di mare che divide Francia e Inghilterra è diventato, nel tempo, il percorso sul quale misurare le prestazioni delle auto anfibie.
Nel 2006 si è cimentata sulla distanza la Fiat Panda Terramare dell’italiano Maurizio Zanisi, ma il record è stato stabilito pochi giorni dopo dalla Rinspeed Splash. L’auto realizzata dall’azienda svizzera specializzata in concept car ha impiegato 3 ore e 13 minuti a completare la traversata grazie anche all’utilizzo di alette idrodinamiche che le hanno permesso di sollevarsi sul pelo dell’acqua. Dagli Stati uniti sono arrivati, poi, la rivoluzionaria Phyton, (52 nodi sull’acqua), e il Panther, un veicolo che si ispira alla Jeep ed è in grado di raggiungere i 70 chilometri orari in mare e i 130 su strada.
Nel frattempo, la Rinspeed si era spinta addirittura sotto il livello dell’acqua progettando la sQuba, una Lotus in grado non solo di navigare, ma anche di immergersi. Manca il tetto, ma sono presenti delle bombole in grado di permettere ai due passeggeri di respirare sott’acqua. Nel pieno rispetto dell’ambiente, è dotata di tre motori elettrici a emissioni zero ed è in grado di raggiungere i 120 chilometri orari su strada, i 6 in navigazione e i 3 in immersione.
Testo realizzato da Baskerville srl per mareonline
pubblicato il 12 Gennaio 2015 da admin | in | tag: Amphi Ranger, Amphicar, auto anfibie, auto galleggianti, Fiat Panda Terramare, Mait Nilson, Rinspeed Splash, Toyota Amphibear, Toyota Land Cruiser anfibia, Volkswagen Typ 166 Schwimmwagen | commenti: 1
In strada si va in auto, in mare in barca. Uno che fa una roba del genere forse ha dei problemi…