Prendete l’imprenditoria di Enzo Lorenzini, per anni al timone di aziende leader nel settore della meccanica; l’esperienza e l’artigianalità di Fabio Giordani, conosciutissimo nella nautica per la realizzazione e la ristrutturazione di interni per conto di noti cantieri; l’ingegneria e l’abilità manuale di Aldo Gatti per il progetto della carena e di Rocco Smargiassi per quanto riguarda l’ingegnerizzazione del prodotto e il progetto strutturale; aggiungete l’originalità e la creatività del design di Marino Alfani e, per finire, un pizzico di pazzia (quella che non può mancare a degli imprenditori che si dichiarano “disposti a sentirsi dare dei matti perché forse un po’ lo siamo” e che comunque è indispensabile per ” dare lo stimolo per lanciare una nuova sfida)… Ed ecco pronta la ricetta per una nuova imbarcazione esclusiva. Il suo nome è Aquilia, imbarcazione nata nel cuore della Franciacorta, nel cantieri Ic Yacht, marchio tutto nuovo ma dietro al quale stanno “vecchie” esperienze. E la sua missione è stata, fin dal primo disegno appena abbozzato, osare. Esattamente come là “Dove osano le aquile”, celebre film in cui un commando di paracadutisti inglesi è incaricato di liberare il generale americano Carnaby, ideatore del piano d’invasione dell’Europa, tenuto prigioniero dai nazisti in un castello sulle alpi bavaresi. Un commando di coraggiosi, come del resto lo sono Fabio Giordani di Enzo Lorenzini, protagonisti di questa nuova avventura, e coloro che sono stati al loro fianco per creare questa nuova imbarcazione per la quale, affermano orgogliosi, “non ci siamo fatti mancare proprio nulla, considerato che dalla costruzione agli allestimenti abbiamo adottato tecniche e materiali all’avanguardia.
Ottenendo risultati proiettati già nel futuro. Grazie alla “magia” dell’infusione e all’utilizzo di materiali come il carbonio e il Kevlar,”, spiegano infatti Fabio Giordani di Enzo Lorenzini, “abbiamo alleggerito il peso dell’imbarcazione, rispetto a quello che avremmo ottenuto mediante il metodo classico di stratifica manuale, ottenendo maggiori prestazioni con minori consumi e senza comprometterne la robustezza. Grazie a un manufatto più compatto e lineare, abbiamo inoltre eliminato i classici difetti ottici della carena, diminuendo anche notevolmente i rischi di possibile osmosi”.
Il risultato è uno scafo dalla linea accattivante e moderna, pur richiamando tutta la classicità dei più riusciti scafi del passato, si miscelando alla perfezione ergonomia e praticità, cura dei dettagli di design e attenzione a comodi passaggi laterali, all’accesso alle cabine e ai motori. Che, per garantire all’Aquila affidabilità e ottime prestazioni., sono stati individuati nei Volvo Penta D3 di ultima generazione, che consentono di raggiunge una velocità massima di 43 nodi e di crociera 25 nodi con consumi ridotti e un’autonomia di ben 14 ore.
“Aquilia è solo l’inizio dell’evoluzione di una grande famiglia, un piccolo gioiello da mostrare con orgoglio, con cui cavalcare le onde, divertirsi e rilassarsi, un nuovo gioiello italiano che presto sarà possibile scoprire e testare in occasione del suo suo debutto in società, al salone nautico di Roma”. E che ogni armatore potrà personalizzare a proprio piacimento con la possibilità di scegliere fino a 10 diversi colori della carena, innumerevoli materiali, colori e essenze per le finiture del ponte e della coperta, ma soprattutto realizzando con i tecnici del cantiere un layout completamente su misura, per poter avere una barca davvero unica.
Testo realizzato da Baskerville srl per mareonline
pubblicato il 2 Ottobre 2014 da admin | in Cantieri imbarcazioni fino a 30 metri | tag: Aldo Gatti, Aquilia, cantieri Ic Yacht, Enzo Lorenzini, Fabio Giordani, Marino Alfani, Rocco Smargiassi | commenti: 0